C’è un senso di euforia nell’aria, misto ad ansia ovviamente, ma al momento prevale la prima. Dal 3 giugno si torna un po’ più liberi e dopo oltre 3 mesi murati in casa sembra una cosa enorme. Le prospettive cambiano, fino a qualche mese fa guardavo il mappamondo cercando triangolazioni incrociate tra aeroporti sperduti per trovare l’isola incontaminata o anche solo scoprire la perla nascosta al turismo internazionale prima degli altri. Sembra passata una vita fa, ora mi gaso perché posso varcare il confine lombardo e approdare in Emilia Romagna senza essere arrestato o senza che mi si chieda patente, libretto e autocertificazione o mi si guardi con circospezione per sapere dove fossi la notte del 14 aprile 2020.
Il primo pensiero è sicuramente la voglia di rivedere i propri “congiunti”, perché non è che i congiunti ce li abbiamo tutti in città o in regione. Ma soprattutto, ora l’obiettivo diventa rivederli senza fare tanti ulteriori programmi. Guardando indietro, mi rendo conto di come la programmazione abbia preso il sopravvento su di me e come anche un weekend con la famiglia diventasse una visita di stato: ore 8, incontro con le maestranze; ore 12, colazione di networking con madre; ore 13.30 pranzo ufficiale alla presenza del (santo) padre. Ora, sono sicuro che la mia parte “Google Calendar” tornerà fuori prepotente in men che non si dica, ma per ora mi godo questa nuova versione zen che ha solo voglia di ricongiunzioni e non teme il suo più acerrimo nemico: la noia. È come se avessi scordato tutte le pianificazioni messe in atto per prevenire la noia, mia e di chiunque mi stesse attorno, ma loro non lo hanno scordato temo.
Sono sicuro che la voglia spasmodica di weekend tornerà, così come l’ansia da prenotazione di ogni struttura ricettiva. Torneranno le maratone alla “Tutta New York in 4 giorni” con sveglia alle 7 e rientro in stanza all’1 di notte, con gente di cui non farò nomi in stato semi-comatoso che non ha ricordi nitidi dell’Empire State Building perché in stato di incoscienza da deprivazione di sonno. Torneranno i tour che partono all’alba e i “ma non c’è una partenza successiva?”. Torneranno i “dai, mancano solo 800 metri” e i rispettivi ammutinamenti di chi dirà “basta, voi andate, noi ci fermiamo”. Torneranno i “se c’è una torre, ci sarà un panorama bellissimo da assaporare dalla sua vetta” e gli “ok, allora intanto noi andiamo a vedere i souvenir”. Tornerà tutto, ma ora il tempo sta ancora scorrendo ad un’altra velocità, e per citare il mitico Brunori “oggi mi godo la mia tenerezza, perché non durerà”.
Ogni cosa ha il suo tempo e la sua durata, inutile prenderla male, anzi meglio approfittarne per far qualcosa per se stessi.
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Hai ragione Lorena, ma infatti questo tempo ha fatto sicuramente bene per riprendere contatto con se stessi, però se quando possibile potessimo iniziare a recuperare anche i rapporti con terzi non sarebbe male! 😉
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io non vedo l’ora, ovviamente in piena sicurezza 🙂
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